Alessandro Brondi - Web site

Commento

 

Per la terza tappa dello Spring Tour Alpi Marittime, dopo poco più di mese dallo svolgimento della Lucus Bormani, si ritorna a Diano Marina in provincia di Imperia per la seconda edizione della granfondo Terre Blu, organizzata dallo Special Team Golfo Dianese. Dopo la prima edizione, datata 2002, lo scorso anno la gara era saltata per motivi organizzativi; quest’anno è stata riproposta con il medesimo percorso, modificato solamente nella parte di arrivo/partenza, riconfermando quasi gli stessi numeri di partecipazione della prima edizione.

La zona di partenza è stata trasferita infatti dal lungomare di Diano Marina al nuovo palasport, situato a meno di un chilometro verso l’entroterra in direzione Diano Castello. Non tutta la logistica però si svolgeva al palasport in quanto il pasta party e le premiazioni erano previste nello stesso luogo della Lucus Bormani, presso l’ampio e confortevole parco di Villa Scarsella.

Il palazzetto dello sport si è rivelato ottimo per tutti i servizi pre-gara (iscrizioni e consegna dei pacchi gara e dei chip molto rapida) e per accogliere i concorrenti all’arrivo, con ampia disponibilità di servizi e docce calde.

La partenza, adiacente al palasport, ha accolto i concorrenti in griglie sufficienti a contenere tutti i concorrenti iscritti, ma che potrebbe rivelarsi un po’ stretta se in futuro la manifestazione, come merita sicuramente, dovesse crescere notevolmente nel numero dei partecipanti.

Obbligatorio il passaggio sul tappetino del gestore delle classifiche Real Time, posizionato all’ingresso delle griglie.

Puntualmente alle ore 10.00 gli atleti venivano compattati in un unico plotone e il sempre simpatico e competente DJ Ugo de Cresi decretava la partenza ufficiale della seconda edizione delle granfondo Terre Blu.

I primi chilometri si svolgevano su asfalto verso l’entroterra, su strade provinciali chiuse al traffico, senza pericoli per i concorrenti, dietro una macchina dell’organizzazione, ma ad una velocità che poteva essere sostenuta solo da i migliori, per cui a centro gruppo si spingeva subito a tutta…

Finito il tratto asfaltato, la prima parte del percorso era caratterizzata da una decina di chilometri abbastanza scorrevoli, privi di lunghe salite, dove si alternavano tratti cementati, sterrati e single-track sia in salita che in discesa transitando dalla frazione di Pairola dove si percorreva un tratto della Lucus al contrario, per arrivare nei dintorni di Villa Faraldi dove iniziava la prima lunga salita della giornata che portava attraverso una ripida e larga sterrata al primo GPM della giornata sul Monte Quagli. 

In cima alla salita, circa a metà percorso era posizionato il primo ristoro, in posizione ottimale per tirare il fiato e integrare le calorie spese sino a quel momento.

Un tratto in costa anticipava la prima discesa, molto divertente e a tratti tecnica su un sentiero ciottolato e con alcuni gradini che dovevano essere affrontati con cura, essendo molto scivolosi a causa delle piogge dei giorni precedenti.

Una piccola serie di saliscendi conduceva al suggestivo passaggio nelle frazioni di Moltedo e Trinità, dove una serie di passaggi negli stretti vicoli dei piccoli borghi, su scalinate e ciottolati con passaggi anche impegnativi accontentavano tutti le tipologie di bikers, anche i più accaniti freeriders.

Iniziava quindi la seconda e conclusiva ascesa della giornata, con un tratto dapprima da percorrere a piedi e successivamente su una ripida salita cementata, per giungere al passo Grillarine, dove era posizionato il secondo ristoro; restavano a questo punto meno di dieci chilometri tutti in discesa con molti single-track prima di giungere all’arrivo.

Si giungeva così a Diano attraverso un lungo sentiero e dopo poche centinaia di metri nelle vie cittadine si ritornava al palasport per tagliare il traguardo dopo aver percorso 42 km e 1040 metri di dislivello.

Molto ben segnato il percorso con frecce grandi e ben visibili e segnali di colore azzurro sul terreno e soprattutto molto personale addetto a presidiare i bivi, per evitare errori dei corridori in trance agonistica. Nessun pericolo per i concorrenti negli attraversamenti, comunque rari, di strade asfaltate.

Tutti i tratti impegnativi e potenzialmente pericolosi in discesa del percorso erano anticipati da due tipi di segnale che mettevano in guardia i concorrenti per affrontare con prudenza (o molta prudenza) il tratto in questione. In un paio di passaggi era addirittura intimato di affrontare il tratto obbligatoriamente a piedi…

La presenza costante di personale in ogni caso vegliava sulla sicurezza dei concorrenti.

Arrivati al traguardo la Real Time ha offerto un servizio molto apprezzato da concorrenti ed accompagnatori, in quanto ha reso disponibile su un monitor in tempo reale le classifiche (assolute e di categoria) che si aggiornavano automaticamente con il passaggio dei corridori, i quali appena tagliato il traguardo potevano leggere il loro tempo e la posizione in classifica.

Dopo una doccia rigeneratrice e necessaria per ripulirsi dal fango, presente in alcuni tratti del percorso, ma sicuramente minore di quanto si attendessero i concorrenti, viste le piogge dei giorni precedenti, la carovana si è spostata verso il centro di Diano Marina a Villa Scarsella per un ottimo ed abbondante pasta-party  che ha allietato corridori e accompagnatori, offrendo pasta al pesto o al pomodoro, prosciutto,  formaggio, crostata e frutta, il tutto annaffiato per chi desiderava da un buon vino rosso.

Un pasto in piena regola, reso più piacevole, in attesa delle premiazioni, dalle esibizioni di freestyle e di trial di Andrea Oddone e dei suoi compagni del BikeTrial Show.