Alessandro Brondi - Web site

Commento

 

A meno di un mese dalla Via delle Streghe il circuito Summer Tour ritorna sulle Alpi Marittime con la nona edizione di una classica manifestazione che, pur svolgendosi in Liguria, propone ai concorrenti un percorso di alta montagna: prevedendo uno scollinamento oltre quota  2200, il percorso consente di superare salite e dislivelli pari alle gare blasonate che si svolgono sulle Dolomiti.

Anche quest’anno la Pedalalpi si svolge nella cittadina di Mendatica a 782 m. di altitudine, un grazioso paese in provincia di Imperia, immerso nel verde che domina la sottostante Valle Arroscia e alle cui spalle si innalzano le vette del Monte Saccarello e del Monte Frontè che dovranno essere scalate dagli oltre duecento corridori che si sono presentati puntuali al ritrovo fissato nel cuore del caratteristico paese.

Due i percorsi previsti: per gli agonisti 45 chilometri e 1680 metri di dislivello effettivo, con partenza e arrivo a Mendatica; agli escursionisti vengono invece abbonati i primi 6 km di salita e 500 metri di dislivello: grazie ad un ampio utilizzo di mezzi messi a disposizione dagli organizzatori, i cicloturisti vengono trasportati a S.Bernardo di Mendatica, da dove si immetteranno sul medesimo percorso previsto per gli agonisti.

Le operazioni di iscrizione e verifica tessere sono molto ben organizzate: in pochissimi secondi e senza alcuna coda, vengono verificate le tessere e distribuiti i pacchi gara; anche chi non ha potuto prescriversi, grazie ad una coda a lui dedicata, in pochi minuti è messo nelle condizioni di regolarizzare la propria posizione.

Nel pacco gara è prevista una T-Shirt con libera possibilità di scelta della taglia, una serie di prodotti locali e un buono per il pasta party; è prevista la restituzione all’arrivo del numero di gara e viene quindi richiesto il versamento di una piccola cauzione.

La partenza e l’arrivo come tradizione sono previsti nel bellissimo Parco delle Canalette; i concorrenti, pochi minuti prima della partenza vengono radunati presso nell’adiacente il campetto di pattinaggio, dove i giudici della FCI effettuano l’appello dei concorrenti più titolati per consentire loro una posizione privilegiata nella griglia di partenza. Lo speaker può quindi dare il via alla corsa puntualmente alle ore 10.00, lungo la strada asfaltata che attraversa Mendatica, proveniente da Cosio d’Arroscia.

L’altimetria della gara è piuttosto semplice da interpretare: una prima parte di 22 chilometri quasi tutta in salita fino alla cima del Monte Saccarello, un tratto di sali e scendi fino sotto la cima del Monte Frontè e infine una lunghissima discesa fino all’arrivo di Mendatica. Rispetto all’anno passato il percorso è stato profondamente rinnovato nella sua seconda parte, evitando il passaggio dall’abitato di Montegrosso e la conseguente salita che riportava a Mendatica, introducendo un pezzo di tracciato in cui negli anni scorsi si organizzava una gara di downhill.

Dopo i primi 2 chilometri di salita asfaltata, si abbandonava la strada statale, per immettersi in un tratto ombreggiato dal bosco, in cui alcune rampe più impegnative facevano guadagnare rapidamente quota e arrivare alle prime case di S.Bernardo di Mendatica. Ma l’asfalto veniva solo attraversato, in quanto era previsto un nuovo tratto in un bosco molto fitto che portava i concorrenti nel centro di S.Bernardo, dove nel frattempo erano già partiti gli escursionisti.

Si percorreva quindi la strada asfaltata verso Monesi, in cui due brevi rettilinei in discesa, davano gli unici momenti di recupero prima dell’inizio della lunga salita verso il monumento al Redentore posto sulla vetta del Monte Saccarello.

La strada militare dapprima asfaltata, poi cementata e infine sterrata incrociava in più di una occasione gli impianti sciistici di Monesi e con l’aumentare dell’altitudine diminuivano in proporzione la vegetazione e quindi la possibilità di ripararsi dal sole; ma la presenza di alcune nuvole e la temperatura abbastanza fresca permettevano a tutti di pedalare nelle migliori condizioni.

Appena superate le ultime case di Monesi era posizionato in maniera strategicamente perfetta il primo ristoro, dove oltre alle bevande era possibile trovare anche numerosi alimenti solidi.

La salita proseguiva ancora per un paio di chilometri asfaltata, poi il fondo diventava cementato sino al bivio della strada per Limone. Senza soluzione di continuità, la salita diventava sterrata, ma sempre ben pedalabile, con una serie di tornanti e dopo il bivio del passo Tanarello un lungo rettilineo, che sembrava non finire mai, conduceva alla vetta del Monte Saccarello proprio sotto la statua del “Redentore”.

Sulla vetta il sole era coperto dalle nubi e l’aria molto fresca consigliava parecchi concorrenti ad indossare qualche indumento più pesante, prima di approfittare del ricco ristoro e prepararsi ad un primo tratto di discesa.

Superato il rifugio Sanremo, alcuni saliscendi portavano al Passo Garlenda e al successivo tratto  tecnico di salita, su uno stretto sentiero pietroso che portava i concorrenti proprio sotto la vetta del Monte Fronté.

Le salite erano a questo punto finite e una lunga, bella e impegnativa discesa in sigle-track cosparso di pietre portava fino sopra alla galleria del Colle del Garezzo. Si prendeva quindi in discesa la larga strada sterrata che scendeva a S.Bernardo di Mendatica: circa 8 chilometri da fare a tutta, su un fondo sdrucciolevole e insidioso a causa della velocità che in alcuni punti faceva superare i 50 km/h.

Tale strada viene normalmente percorsa da automobili e soprattutto motociclette e quindi occorreva pure prestare attenzione ad eventuali mezzi (per fortuna molto rari) che si potevano incontrare lungo la discesa.

Dopo S.Bernardo di Mendatica si percorrevano ancora un paio di chilometri in discesa su asfalto prima di prendere una deviazione nel bosco, superare il terzo ristoro, e percorrere alcuni tratti entusiasmanti nel bosco lungo la vecchia pista utilizzata per le gare di downhill.

Il tratto in questione non presentava comunque difficoltà tecniche esasperate, anzi introduceva dei settori ad alto contenuto di divertimento per i bikers, indipendentemente dalle capacità tecniche più o meno raffinate.

Raggiunta Mendatica si risaliva nel centro storico del paese un ripidissimo ciottolato per consentire di entrare nel Parco delle Cabalette nel punto più alto e percorrere l’ultima divertente discesa tracciata a tornanti nel parco che si concludeva sotto lo striscione d’arrivo.

Il tracciato si rivelava alla resa dei conti molto impegnativo, soprattutto per il dislivello affrontato per la maggior parte in un’unica salita, anche se la seconda parte della gara tutta in discesa, faceva dimenticare all’arrivo lo sforzo costato nella prima parte di gara.

Il tracciato era sempre ben segnalato, non si segnala alcun caso di errore di percorso, presidiato da un numero notevole di personale dell’organizzazione dotate di un caratteristico gilet rosso e da personale della guardia forestale e delle forze dell’ordine, in tutti i bivi e soprattutto negli attraversamenti delle strade aperte al traffico.

Da segnalare il fatto che lungo l’impegnativa scalata verso il Monte Saccarello in questa occasione si sono incrociati pochissimi fuoristrada, un numero nettamente minore rispetto agli altri anni. In questo modo oltre ad una marcia più sicura i concorrenti hanno sicuramente apprezzato in maniera maggiore la bellezza e la severità dei luoghi attraversati, senza l’inquinamento di presenze meccaniche sicuramente non consone all’ambiente di alta montagna che si stava attraversando.

All’arrivo un ristoro molto apprezzato a base di anguria, due lance per lavaggio bici e docce calde per tutti, anche parecchie ore dopo l’arrivo dei primi concorrenti.

Quindi bikers e accompagnatori si sono diretti a consumare un ottimo e abbondante pasta-party (gratuito per i corridori), che consisteva in un piatto di pastasciutta (pesto o pomodoro), un secondo piatto a scelta tra mozzarella. , tonno e uova sode con contorno, dessert, anguria e acqua minerale. Il tutto di qualità più che ottima.

Veloce l’esposizione delle classifiche e l’inizio delle premiazioni, svoltesi in luogo adiacente al pasta-party, consentendo così a tutti di assistere alla consegna di premi ai migliori classificati con oggetti anche di notevole valore